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Il fusto - Caratteristiche botaniche, Ciclo biologico, Esigenze pedoclimatiche

agronomia



Caratteristiche botaniche

Ciclo biologico

Esigenze pedoclimatiche

Gestione della semina

Il fusto o culmo a sezione cilindrica è provvisto di 5-8 nodi; la sua altezza è mediamente di 80 cm, così da risultare resistente all'azione del vento.



Le foglie sono in numero variabile da 5 a 8, costituite dalla lamina lineare e appuntita e dalla guaina; la ligula è ben sviluppata e le auricole sono sempre presenti e ben evidenti.

L'infiorescenza, detta spiga, è costituita da un asse principale (rachide) sul 151i86b quale sono inserite spighette sessili.

Il rachide è costituito da nodi ed internodi molto brevi e ad ogni nodo corrisponde una singola spighetta. Le spighette sono a loro volta costituite da un'asse centrale (rachilla), sul quale sono inserite le glume e i fiori.

Il fiore è costituito da glumette e glumette.

Il frutto è una cariosside distinta in una parte ventrale di forma piana con un solco e una dorsale a forma ellittico-ovoidale.

Il frumento svolge il suo ciclo in quattro fasi principali:

Germinazione e accestimento, che avviene quando fuoriesce la radichetta e successivamente la piumetta che arriva fino alla superficie del terreno; si ha poi la formazione delle prime 3 o 4 foglie

Levata, cioè l'allungamento degli internodi, al termine del quale la pianta raggiunge la massima altezza; durante la levata si distinguono tre sottofasi: incannatura, botticella e spigatura.

Fioritura, che avviene dopo 5-7 giorni dalla spigatura trmite impollinazione autogama.

Maturazione, con formazione delle cariossidi, in cui avviene la costituzione dell'endosperma.


Il frumento necessita per la germinazione di una temperatura di 20-25°C, ma già a 2-4°C con un tenore di umidità della cariosside del 35-40% può avvenire.


La semina è autunnale nelle condizioni italiane, pertanto tale operazione dovrà essere completata entro ottobre nelle aree settentrionali, scalando fino a metà dicembre nell'Italia meridionale.

Nei climi freddi si predilige invece la semina primaverile.

Normalmente si punta a ottenere in buone condizioni climatiche 500-600 spighe/m2, cioè circa 400-500 cariossidi.

Per conoscere i kg di semi da utilizzare per ettaro si utilizzerà perciò la seguente formula:

n° semi/m2 x peso 1000semi/100

Il dato risulòtante sarà adeguatamente aumentato per integrare le perdite per impuratà o non germinabilità.

La semina avviene solitamente a file, con l'utilizzo di seminatrici.


Gestione della fertilità

Gestione del diserbo

Gestione della raccolta

Nella somministrazione di azoto bisognerebbe procedere gradualmente , tramite numerosi interventi nelle diverse fasi del ciclo biologico, utilizzando dosi facilmente assimilabili.

Per le quantità da utilizzare è necessario prima fare il calcolo degli asporti della coltura (circa 3 kg di azoto per quintale di prodotto presumibile da raccogliere).

Le epoche di distribuzione si riferiscono alle fasi del ciclo biologico in cui il bisogno di azoto è più elevato e corrispondono a:

inizio dell'accestimento (3 foglie)

viraggio (differenziazione della spiga)

levata (distensione degli internodi)

La quantità totale di azoto va perciò suddivisa in tre quote uguali, via via crescenti, da somministrare nelle epoche suddette.


Il frumento è tra quelle colture in cui le erbe infestanti trovano condizioni meno favorevoli per affermarsi a causa dell'alta densità di piante della specie coltivata e del suo rapido accrescimento nella fase di levata.

Per il controllo delle infestanti si può agire tramite sarchiatura, che provvede all'eliminazione delle malerbe già sviluppatesi nella coltura; tale operazione è però pressochè improbabile data l'elevata densità di semina del frumento.

La raccolta del frumento inizia dalla terza decade di maggio nell'Italia più meridionale , nella seconda metà di giugno nell'Italia centrale e a fine giugno-inizio luglio nel Settentrione.

Nella stessa zona l'epoca può variare in funzione della durata del ciclo biologico della varietà coltivata, dalle caratteristiche del terreno e dall'andamento climatico.

La raccolta consiste in due principali operazioni: il taglio o mietitura e la sgranatura o trebbiatura.

Le due operazioni sono generalmente eseguite contemporaneamente, dando luogo alla mietitrebbiatura.

Per eseguire quest'ultima si ricorre all'utilizzo di mietitrebbie; si interviene quando le piante hanno raggiunto la maturazione piena e le cariossidi presentano un grado di umidità che ne permette la conservazione senza procedere all'essiccazione artificiale.

Con la mietitrebbiatura la pula rimane in campo , mentre la paglia può essere raccolta, bruciata o interrata.

La raccolta della paglia avviene con un macchinario che la pressa e la riunisce in rotoballe. Si ricorre alla bruciatura quando si verificano diffusi attacchi parassitari. L'interramento risulta positivo come apporto di sostanze organiche e come mezzo per migliorare le caratteristiche fisiche dei terreni argillosi.

La resa in granella della Pianura Padana si aggira intorno agli 80q/ha e a livello nazionale è in continuo aumento in seguito all'intensificazione colturale attuata; per il frumento duro la tendenza all'incremento è ancora lenta: si raggiungono i 45-50 q/ha.

Il rapporto tra la resa in paglia e la resa in granella è di 1.5-2 per le varietà poco produttive, e 0.9-1 per le varietà ad elevata produttività.





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