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IL CONSIGLIO EUROPEO
Gli intergovernativisti, e in special modo
il più agguerrito di loro, Moravcsik,
non hanno dubbi: se qualcuno governa l'UE, nel senso che ne orienta il
mutamento e ne decide le scelte più importanti, questo è il Consiglio Europeo, sono cioè gli stati
membri ed i loro governanti. Si può in effet 656d35g ti rilevare come molte scelte
importanti siano state fatte e si facciano esclusivamente con il consenso degli
stati membri ed inoltre è innegabile che il Consiglio disponga di notevole
potere e lo eserciti: la nomina della
Commissione Europea. Il Consiglio non è tecnicamente il governo dell'Europa
ma, nella misura in cui
La produzione legislativa si dipana essenzialmente attraverso tre procedure
consultazione
cooperazione
codecisione (introdotta da Maastricht)
Con la codecisione il Parlamento avrebbe
acquisito più potere rispetto al Consiglio ed è estesa ad una pluralità di
materie. Inoltre, operando di comune accordo
La procedura
legislativa può essere descritta a partire dalla iniziativa della Commissione,
che propone la regolamentazione di una specifica area politica oppure un
insieme di norme oppure alcune modalità di intervento. Si noti che, dopo Amsterdam, vige il principio di sussidiarietà, secondo il quale l'UE e, quindi,
E' cittadino europeo semplicemente chi è cittadino di uno
stato membro dell'unione. Quanto al territorio, sono in corso continui allargamenti. E'
ovvio che l'allargamento comporterà conseguenze significative specialmente per
quanto riguarda il Parlamento e
Il problema da risolvere al meglio sarà quella della fusione/separazione fra esecutivo e legislativo, fra governo e parlamento. Sappiamo che la fusione è rappresentata dal modello Westminter mentre la separazione delle istituzioni, caratterizza invece il presidenzialismo statunitense e le sue imitazioni. Quanto alla Commissione, Delors ha proposto l'elezione popolare diretta del presidente che si sceglierebbe i suoi commissari. Secondo Hix la soluzione presidenzialista si dovrebbe fondare su candidature politico-partitiche. La proposta di Hix mira a conseguire tre obiettivi: accrescere la legittimità e il potere del presidente della Commissione, rivitalizzare i partiti politici in chiave europea, consolidare le basi di sostegno parlamentare del presidente della Commissione. Pertanto, Hix suggerisce che le candidature debbano essere sottoscritte da almeno un partito rappresentato in Parlamento in un buon numero di stati. Insomma si vuole portare in Europa la politica. Ripartendo dai partiti sarebbe possibile far procedere l'unificazione politica del continente. Insomma, è plausibile che il migliore modello di governo dell'Europa prossima ventura sia, a prescindere dalle opzioni istituzionali più precisamente delineabili, quello del party government. Vanno rispolverati i partiti e quanto alle scelte politiche e legislative effettuate in ambito europeo, anche se è vero che il sistema politico complessivo ha finora funzionato grazie ad un accordo europeista di fondo fra i socialisti e i popolari, è altrettanto vero che di recente, questo accordo su temi rilevanti, il più importante dei quali è la riforma del welfare, con particolare riferimento alle pensioni e alla disoccupazione, si sta divaricando secondo differenziazioni partitiche. In questo modo, il modello del party government sembra in grado di offrire agli elettori, anche a livello europeo, alternative legislative e possibilità di scelta.
Nella misura in cui
democrazia significa applicazione delle procedure elettive alle istituzioni di
rappresentanza e di governo, nessuna delle tre specifiche istituzioni europee
può vantare un alto livello di democrazia. Nonostante le critiche che abbiamo
già descritti, il Parlamento Europeo presenta un deficit democratico/elettorale
certamente inferiore a quello delle altre due istituzioni, ma gode anche di
poteri reali chiaramente inferiori a quelli del Consiglio Europeo e della
Commissione Europea. Va anche detto che il Parlamento Europeo viene considerato
scarsamente influente sulle politiche europee, non funziona il meccanismo
democratico classico che consiste nel premiare chi, gruppi parlamentari,
singoli parlamentari, partiti, ha operato meritoriamente a livello europeo e
nel punire chi ha, invece, demeritato. Insomma bisognerebbe, come già
accennato, cambiare la dinamica delle elezioni europee creando una vera competizione europea fra partiti transnazionali.
Il deficit democratico del Consiglio attiene piuttosto al rapporto esistente
fra i governi dei singoli stati e i loro elettorati con specifico riferimento
alle tematiche europee. Non esiste il circuito democratico della proposta
europeista dei governanti e delle opposizioni ai propri elettorati, e non
esiste la possibilità di risposta degli elettorati. Insomma i singoli governanti nazionali, in politica europea, agiscono
più da fiduciari che da delegati. Gli elettorati non possono incidere
neppure sull'altra istituzione che esercita notevole potere esecutivo:
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