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CARLO MARX
LA VITA
Marx nasce a Treviri nel 1818 da una famiglia ebrea
il padre era avvocato dal quale riceve uan educazione di stampo razionalistico e liberale
si iscrive alla Facolta' di Giurisprudenza a Bonn, ma successivamente passa a studiare filosofia all' Universita' di Jena
una volta laureatesi, si dedica al giornalismo politico diventando caporedattore della "Gazzetta renana"
tuttavia nel 1843 e' costretto a trasferirsi a Parigi dove termina la: "Critica della filosofia del dirit 242d36c to di Hegel"
si rechera' anche a Londra per la prima internazionale
sempre a Londra pubblica con Engels: "Manifesto del partito comunista"
ALTRE OPERE
Il capitale
Sacra famiglia
LE CRITICHE
Sono rivolte soprattutto alla filosofia hegeliana:
la quale sostiene che la realta' fosse la realizzazione dello spirito. Spirito che fa credere agli uomini di essere liberi ma lo sono solo nella misura in cui lo si segue diventando cosi' suoi strumenti. Marx invece non concepisce questa visione spiritualista. La storia e' fatta dagli uomini fin dalle origini ed e' una continua lotta tra classi: tra proletariato e capitalisti
non accetta la sua posizione troppo conservatrice che spiega il x' creda che:"tutto cio' che e; reale e; razionale, tutto cio' che e' razionale e' reale", cioe' x' secondo lui la realta' e' la max realizzazione possibile e che tutto cio' che accade e' giusto che sia cosi'. Ma accetta il processo dialettico inteso come uno superamento, un miglioramento continuo. Non ammette quindi cio' che esiste d' eterno e interpreta questo processo come una lotta fra classi che deve terminare con la vittoria del proletariato
nonostante la sua simpatia per la filosofia di Feuerbach che per primo si era interessato all' uomo, ma lo critichera' perche': non ha riflettuto sull' uomo anche dal pto di vista materiale, ma solo dal pto di vista spirituale
infine si distacca dal socialismo utopistico, cosi' chiamato x' pur avvertendo l' urgenza del problema sociale, non indica dei metodi effettivi per risolverlo come una attenta analisi economica. Inoltre la loro ottica si inserisce piu' in quella della borghesia che del proletariato.
MANIFESTO DEL PARTITO COMMUNISTA
il materialismo storico fondato da Marx non e' basato al riferimento alla materia intesa coem fondamento primo dell' essere, ma e' calato nella storia e nell' analisi dei rapporti sociali
esso e' tale in quanto Marx riconosce nell' economia la struttura della società', mentre considera tutto cio' che non ha a che fare con l' economia come sovrastruttura (x es: la politica, la religione, la filo, il diritto..). L' economia quindi possiede il primato.
infatti secondo Marx la storia e' sempre stata caratterizzata dalla lotta fra classi e il potere e' stato fatto proprio dalla classe economica piu' forte
tuttavia nella societa' borghese moderna, rispetto alal societa' del passato consiste in una semplificazione dei conflitti economici, cioe' le classi si sono ridotte sole a due: borghesia e proletariato con l' egemonia sempre piu' crescente della borghesia
la separazione tra i lavoratori e le macchine di produzione diventate proprieta' degli imprenditori della borghesia hanno originato il capitalismo
per ribaltare questa situazione gli operai che lavorano nelle fabbriche devono riunirsi e acquisire una maggiore coscienza di classe in modo tale che sia possibile una rivoluzione del proletariato
ovviamente si tratta di un processo graduale e il proletariato per raggiungere il suo scopo sia dovra' servire degli stessi mezzi che erano stati utili alla borghesia come quelli di trasporto e di comunicazione
la prima fase della rivoluzione consiste nella dittatura del proletariato e in seguito si formera' una societa' senza classi in cui tutte le differenze vengono superate
L' ALIENAZIONE
Hegel: ne aveva messo in luce il carattere metafisico -> precisamente la continua estraniazione da se' dell' idea che si realizza nel finito. Il momento finale del processo dialettico e' la filosofia, la quale supera le alienazioni precedenti.
Feuerbach: l' alienazione di Feuerbach e' invece psicologico -> il motivo che spinge l' uomo a proiettare se stesso, i suoi desideri, bisogni e ambizioni fuori di se' nell' immagine di Dio e' di natura psicologica perche' e' un bisogno dell' uomo. Se egli fosse contento non avrebbe il bisogno di credere in una entita' sopranaturale
Marx: secondo lui l' alienazione ha radici economiche e sociali. La dimensione economica e' sempre stata vissuta dall' uomo. Infatti fin dall' antichita' la societa' e' stata divisa in classi e si e' sempre determinato lo sfruttamento di classe approfondita dalla societa' borghese in seguito alal rivoluzione industriale nei confronti del proletariato per il quale vale il principio: "cio' che e' umano e' bestiale, cio' che e' bestiale e' umano" cio' che e' umano: il lavoro diventa bestiale per le sue modalita' di svolgimento disumane, mentre gli atti piu' bestiali: alimentazione e la riproduzione sono diventati gli unici atti umani.
Infatti Marx ha osservato come nelle fabbriche il proletario e' sottoposto a condizioni di lavoro disumane, orari di lavoro opprimenti ed e' costretto a svolgere la stessa fase di produzione in continuazione.
Marx distingue anche una alienazione dei capitalisti che non riescono a godere il proprio denaro che va continuamente reinvestito nella produzione non riuscendo a usufruire personalmente.
L' ATEISMO POSITIVO
Marx non si interessera' mai al problema di Dio, in quanto cio' che conta e' l' unica realta' che conosciamo: quella umana. Per questo motivo, semmai si interessa alal divinita' per il suo influsso nella societa'.
Assume cosi' un atteggiamento di ateismo positivo
trova la risposta all; esistenza della religione nell' alienazione. Infatti l' uomo che e' costretto a perdere la propria umanita' e' portato a cercare nella religione uan sfera illusoria di salvezza.
la religione viene definita: l' oppio del popolo
popolo che crede che accettando i soprusi, le ingiustizie si possa ottenere una vita migliore nell' al di la'
IL CAPITALE
Il capitale e' diviso in 3 parti, di cui l' ultimo e' stato scritto da Engel
Marx fa una analisi scientifica del tipo di produzione capitalistica e le conseguenze sociali
la prima parte del capitale e' dedicato all' analisi del fenomeno 'merce' che deve avere valore d'uso
valore di scambio
valore d' uso: merce deve essere utile, poiche' nessuno la acquisterenne se non venisse incontro a certi bisogni
valore di scambio: possibilita' di essere scambiata con altra merce
rispetto agli economisti classici mantiene gli economisti classici facevano riferimento al:
lavoro concreto quantita' di tempo necessario per produrre una merce
Marx pensa sia piu' opportuno parlare di:
lavoro astratto tempo medio utilizzato per produrre una merce
Sottolinea come inizialmente in una societa' mercantile semplice l' uomo si basava sul baratto per vivere. La merce viene venduta ma non per aumentare il proprio capitale, ma per acquistare altra merce
nel sistema capitalista invece: il capitale produce merce per ottenere maggiore capitale
ma proprio l' aumento di produttivita' genera crisi cicliche di sovrapproduzione proprie dei del capitalismo. Infatti spesso avviene un eccesso di produzione rispetto alle esigenze di mercato crisi durante la quale vengono distrutti i prodotti in sovrapproduzione che invece potrebbero essere utili alle classi piu' povere.
cio' porta alla tesi della miseria crescente, la societa' e' spaccata in due: i ricchi saranno sempre piu' ricchi e i poveri sempre piu' poveri
capitale puo' essere costante: costituito dalle macchine
variabile: manodopera
TEORIA DEL PLUS-VALORE
Plus-valore: e' la differenza che il capitalista tiene per se', dato dallo stipendio e quanto l' operaio ha prodotto in quel mese
bisogna pero' distinguere il plus-valore dal profitto, in quanto:
plus valore dipende dal capitale variabile
profitto dipende dal capitale costante e il capitale variabile, anche le macchine hanno un costo
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