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CARTESIO.
Secondo Cartesio bisogna ricreare l'edificio del sapere, e per fare ciò vi sono 2 modi:
puntellare quello gia esistente, sanare le crepe più grosse e rinforzare i pilastri più importanti
demolirlo e poi ricostruirlo, l'edificio del sapere devo poggiare su basi solide, non si può solo rinforzarle, bisogna dare al sapere un fondamento solido quindi scientifico: matematica.
La scienza deve essere alla portata di tutti senza la presunzione di essere autosufficienti: il confronto dei risultati giova alla ricerca e alla conoscenza
Cartesio cerca l'unità del sapere conferito dalla matematica: le branche del sapere non devono essere separate fra loro ma vengono messe in relazione dall'ordine matematico, tramite rapporti quantitativi.
La ricerca secondo Cartesio si fa in due modi:
intuizione: metodo in cui cogliamo in maniera immediata senza premesse, passaggi intermedi e conclusioni( ma viene comunque usata la ragione, la razionalità
deduzione: metodo sempre razionale ma che si sviluppa per ragionamento e più passaggi ( c'è possibilità di errore)
IL METODO DEL DUBBIO E LA CERTEZZ 434g69e A DEL COGITO.
Cartesio ritiene che tutti gli uomini in quanto dotati di ragione possano ricercare la verità in ogni campo del sapere utilizzando un adeguato metodo di indagine simile a quello della matematica, quindi basato su un procedimento rigoroso e sulla semplicità degli oggetti di conoscenza.
Cartesio sulla base di questo metodo ritiene che l'intelligenza è utilizzabile per scopi: teoretici se rivolta alla certezza della verità; e a scopi pratici se rivolta al progresso civile e materiale( unità della conoscenza).
Alla luce di questo Cartesio formula le quattro regole del metodo:
evidenza: alla base di questa ci sono le idee chiare e distinte che vengono considerate vere;
analisi: impone la scomposizione del problema nelle sue parti elementari;
sintesi: prescrive il passaggio graduale dalle conoscenze semplici alle conoscenze complesse;
enumerazione: consiste nella revisione rigorosa di tutti le fasi del processo conoscitivo.
Questo metodo consente all'uomo di superare i limiti dovuti alla debolezza della volontà e ai pregiudizi e di ragionare in modo non casuale ma ordinato.
Il metodo però necessita di un fondamento certo e indubitabile del sapere attraverso il dubbio metodico in base al quale viene respinto tutto ciò che è sospettabile di falsità a partire dalla realtà sensibile (perché i sensi ci ingannano) fino alle conoscenze matematiche (genio maligno) quindi attraverso il dubbio iperbolico si giunge alla demolizione di ogni certezza.
Attraverso il dubbio Cartesio coglie l'unica certezza che si è sottratta al dubbio iperbolico e consiste nel proprio esistere come pensiero ossia nel COGITO ERGO SUM, esso non è un pensiero astratto e temporale né un sillogismo, ma è un'intuizione immediata che coincide con l'esperienza in atto del pensare. Quindi il cogito da la certezza dell'io come soggetto pensante( res cogitans cosa pensante).
L'ETICA E IL RAPPORTO TRA CORPO E ANIMA( IL PROBLMA DEL MECCANICISMO).
Cartesio ritiene che pensiero( immateriale) e materia( che comprende corpo animale e umano) siano distinti e indipendenti e tale dualismo riguarda anche l'uomo in quanto dotato di anima e corpo. Infatti Cartesio afferma che il pensiero (anima, spirito indivisibile) che con chiarezza e distinzione è colto in modo separato dal corpo può continuare a esistere anche se il corpo muore; infatti la macchina del corpo funzione secondo leggi meccaniche che sono indipendenti dalla coscienza. In base a tale analogia corpo/macchina Cartesio stabilisce la differenza tra animali e uomini: gli animali sono esseri viventi automatici e agiscono deterministicamente secondo la loro conformazione degli organi e inoltre dispongono di un linguaggio elementare per esprimere sltano i bisogni vitali.
Gli uomini sono non totalmente riducibili a macchine perché agiscono liberamente e se effettuano movimenti automatici ( fisiologici) dispongono di un linguaggio articolato per esprimere pensieri chiari e precisi soprattutto sono dotati di ragione.
Al dualismo tra anima e corpo è legato il problema delle interazioni tra anima (libera e immateriale) e corpo (meccanicamente determinato e materiale) e Cartesio afferma che l'anima interagisce con il corpo attraverso la ghiandola pineale che è l'unico organo semplice in grado di riunificate le impressioni sensoriali e presentare alla mente un'immagine unica.
Cartesio distingue nell'uomo le azioni dalle passioni, le azioni dipendono dalla volontà quindi sono frutto della libertà umana; le passioni ossia affezioni involontarie che sono causate nell'anima dal corpo in base a forze meccaniche che attraverso la ghiandola pineale trasformano le stimolazioni sensibili in diversi sentimenti( odio, amore,paura..). secondo Cartesio le passioni rendono passiva l'anima a tale riguardo l'uomo deve imparare controllarle attraverso l'abitudine alla moderazione infatti l'anima forte può acquistare potere sulle passioni solo attraverso l'uso della ragione( conoscenza del bene e del male). Ragione che sa servirsi delle passioni utili in modo da renderle vantaggiose all'uomo, ragione che domina le passioni violente e che guida la volontà al corretto agire ( etica cartesiana come esaltazione della saggezza).
Cartesio in fine stabilisce le regole di una morale provvisoria, valide come unico riferimento nel perdurare della condizione di dubbio e che consistono nel:
rispettare leggi e tradizioni del proprio paese
farsi guidare fermamente dalla ragione
vincere piuttosto se stessi che l'ordine del mondo ( l'uomo deve lasciarsi condurre solo dalla propria ragione).
LA VERITà DI DIO.
Cartesio afferma che la proposizione coito ergo sum è assolutamente vera in quanto è un' idea chiara e distinta: distinta quindi separata e definita quindi non confondibile on le altra, chiara perché colta immediatamente in modo forte e nitido. Pertanto Cartesio si pone alla ricerca di altre idee chiare e distinte distinguendo tre tipologie di idee:
avventizie: derivanti dall'esperienza
fattizie: inventate dal soggetto
innate: non provenienti dal soggetto ne dall'esperienza
le prime due sono prive di chiarezza e distinzione mentre quelle innate ne sono dotate e tra queste Cartesio analizza l'idea di Dio e sostiene che:
l'idea di un essere perfetto non può scaturire da un essere imperfetto, ma deve nascere da un essere perfetto quale Dio, il quale ha impresso l'idea di Dio nella mente umana dunque: Dio esiste.
L'idea di Dio non deriva ne dall'io pensante ne da altri in quanto ciascuno si attribuirebbe da se le perfezioni divine: Dio esiste.
L'idea di Dio ossia di un essere assolutamente perfetto necessariamente implica la sua esistenza( prova ontologica) quindi: Dio esiste.
Cartesio dopo essere giunto alla certezza dell'esistenza di Dio può riconoscere l'esistenza della corporeità infatti Dio è perfetto quindi buono pertanto non inganna gli uomini che sono stati dotati da Dio di ragione quindi sono sicuri del doro sapere a patto che la loro conoscenza rimanga nell'ambito delle dimostrazioni matematiche e degli aspetti del mondo fisico, conoscibili con chiarezza e distinzione è così possibile la scienza fisica che ha per oggetto la materia caratterizzata come estensione, questa è rappresentabile geometricamente in modo chiaro e distinto.
Gli uomini sono stati dotati di ragione da Dio quindi sono sicuri del loro sapere, di conseguenza le loro idee chiare e distinte sono corrispondenti alla realtà esterna. Riguardo all'errore Cartesio afferma che non deriva da Dio , ma dalla volontà umana che può trarre in inganno l'intelletto.
In fine Cartesio afferma che il primo criterio di verità è costituito da cogito ( evidenza soggettiva) che garantisce la certezza di singole verità chiare e distinte; afferma inoltre che un ulteriore criterio di verità è costituita da Dio (evidenza oggettiva) che garantisce la veridicità della conoscenza scientifica ( Dio come supremo garante del sapere).
LA VERITà DEL MONDO.
Cartesio afferma che la vera natura dei corpi consiste nell'estensione la quale non è conoscibile attraverso i sensi ma conoscibile attraverso l'intelletto, pertanto la conoscenza scientifica: è conquistabile solo attraverso l'intelligenza e non è conquistabile attraverso i sensi; esclude le qualità secondarie dei corpi ossia le loro caratteristiche variabili e mutevoli che sono suggestive i inquantificabili; si occupa della forma geometrica dei corpi (estensione) nelle loro proprietà stabili e immutabili che sono oggettive e quantificabili (modello matematico della conoscenza).
Cartesio elabora una fisica meccanicistica basata su principi della materia inerte e quantità costante di moto, in particolare Cartesio formula le leggi del movimento dei corpi:
inerzia
moto rettilineo
conservazione della quantità di moto
che costituiscono la struttura formale dell'universo che è stata impressa da Dio con la creazione del mondo e rappresentabile geometricamente secondo procedimenti deduttivi, tuttavia Cartesio ritiene che la scienza non sia limitata solo alle leggi riguardanti estensione e movimento, ma che sia rivolta anche allo studio dettagliato dei fenomeni( che richiede il metodo dell'esperimento al fine di verificare le ipotesi sulla natura attraverso l'osservazione dei fenomeni).
Secondo la fisica meccanicistica la natura è una macchina( gli esseri viventi sono automi) e è materia; viene regolata dalle leggi dell'estensione e del movimento e infine viene studiata solo nelle sue caratteristiche indipendenti dal soggetto senziente.
FILOSOFIA: Cartesio ritiene che il suo obbiettivo sia il conseguire la saggezza e la scienza di tutto ciò che riesce utile all'uomo.
METEDO: procedimento ordinario di indagine che si concretizza in una serie di regole atte a evitare l'errore e a raggiungere risultata validi.
DUBBIO METODICO: è il procedimento e lo stratagemma metodologico seguito da Cartesio, il quale, attraverso l'esercizio del dubbio, si propone di approdare a delle conoscenze indubitabili. Riguarda inizialmente le conoscenze sensibili e con l'ipotesi del genio maligno si estende a tutto e diviene dubbio iperbolico.
DUBBIO IPERBOLICO: momento culminante del dubbio metodico, il dubbio si estende a ogni cosa e diventa assolutamente universale. Mette in dubbio anche le certezze matematiche. L' unica verità che si sottrae al dubbio ( in quanto il dubbio stesso la conferma) è il cogito ergo sum.
COGITO: certezza indubitabile che il soggetto ha di se stesso in quanto sostanza pensante.
Secondo Cartesio il cogito rappresenta quindi la verità originaria che permette di sconfiggere il dubbio metodico e di procedere alla riedificazione delle altre verità.
L'IDEA DI DIO: è l'idea di una sostanza infinita, eterna, immutabile, indipendente e onnisciente e secondo Cartesio quest'idea non può risiedere nell'uomo, cioè in una sostanza finita, ma soltanto in una sostanza infinita, la quale ha creato l'uomo donandogli quell'idea dell'infinito. Secondo Cartesio Dio rappresenta il supremo garante della conoscenza, infatti Dio essendo perfetto non può ingannarci,perciò tutto ciò che risulta chiaro ed evidente deve per forza essere vero.
DUALISMO CARTESIANO: tipico procedimento dela filosofia cartesiana che consiste nello spezzare la realtà in due zone distinte ed eterogenee:
sostanza pensante: res cogitans, che è consapevole e libera
sostanza estesa: res extensa, che è spaziale, inconsapevole e meccanicamente determinata.
La ghiandola pineale è la sola parte del cervello che non essendo doppia, può unificare le sensazioni degli organi di senso, che sono tutti doppi.
MECCANICISMO: la propensione di Cartesio di considerare il mondo alla stregua di una grande macchina, indagabile secondo le leggi della meccanica e spiegabile in termini di materia in movimento, ossia secondo criteri non più finalistici e qualitativi, ma quantitativi e matematici.
SAGGEZZA: dominio delle emozioni che si ottiene estendendo il potere del pensiero chiaro e distinto :" la saggezza è principalmente utile nell'insegnare a rendersi talmente padroni delle passioni e a usarle con tanta accortezza, si che i mali che esse causano siano ben sopportabili, e perfino tali che si tragga qualche gioia da tutti."
Sintesi della filosofia cartesiana
La finalità della filosofia di Cartesio è la ricerca della verità attraverso la filosofia, intesa come uno strumento di miglioramento della vita dell'uomo: perseguendo questa via il filosofo intende ricostruire l'edificio del sapere, fondare la scienza.
Cartesio ritiene che sia vero ciò che è evidente, cioè ciò che non può essere messo in dubbio. Il problema nasce nell'individuazione dell'evidenza, che si traduce nella ricerca di ciò che non può essere soggetto al dubbio. Pertanto, dacché la realtà tangibile può essere ingannevole in quanto soggetta alla percezione sensibile (dubbio metodico) e al contempo anche la matematica e la geometria (discipline che esulano dal mondo sensibile) si rivelano fasulle nel momento in cui si ammette la possibilità che un'entità superiore (colui che Cartesio soprannomina genio maligno) faccia apparire come reale ciò che non lo è (dubbio iperbolico), l'unica certezza che resta all'uomo è che, per lo meno, dubitando, l'uomo è sicuro di esistere. L'uomo riscopre la sua esistenza nell'esercizio del dubbio. Cogito ergo sum: dal momento che è propria dell'uomo la facoltà di dubitare, l'uomo esiste.
Partendo dalla certezza di sé, Cartesio arriva, formulando tre prove ontologiche, alla certezza dell'esistenza di Dio. Dio, che nella concezione cartesiana è bene e pertanto non può ingannare la sua creazione (l'uomo), si rende garante del metodo, permettendo al filosofo di procedere alla creazione dell'edificio del sapere. Le maggiori critiche ricevute da Cartesio furono apportate da Pascal (che gli rimprovera di sfruttare Dio per dare un tocco al mondo) e da alcuni suoi avversatori contemporanei, che lo accusarono di essere caduto in una trappola solipsistica (assimilabile ad un circolo vizioso): Cartesio teorizza Dio per garantirsi quei criteri di verità che gli sono serviti a dimostrare l'esistenza di Dio.
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