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GLI APPARECCHI IDRO-SANITARI

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GLI APPARECCHI IDRO-SANITARI

LAVABI

I lavabi sono apparecchi utilizzati per il lavaggio delle parti superiori del corpo umano. Le norme UNI 4542 definiscono i lavabi secondo la tecnica di sostegno (appoggiati o sospesi) e secondo il modo in cui avviene l'alimentazione idrica. Una classificazione molto comune è la seguente:



-a colonna:quando il tubo di scarico e il sifone sono mascherati da una colonna di ceramica aperta 414h77e 414h77e 414h77e 414h77e 414h77e 414h77e 414h77e 414h77e 414h77e 414h77e 414h77e 414h77e 414h77e 414h77e 414h77e 414h77e 414h77e 414h77e 414h77e 414h77e 414h77e 414h77e 414h77e 414h77e 414h77e 414h77e 414h77e 414h77e 414h77e lungo il lato posteriore e poggiante sul pavimento

-da semincasso

-da incasso

-a due vasche

-speciali: per portatori di handicap.

Le dimensioni più usuali dei lavabi (ad una vasca) sono 70x45 cm, 65x45 cm e 60x40 cm.

LAVELLI

I lavelli sono un tipo particolare di lavabi impiegati per il lavaggio delle stoviglie e degli utensili da cucina. Essi sono classificati in base al numero di vasche (1 o 2) e alla presenza o meno del piano inclinato con funzione di scolapiatti. Se non sono parti integranti del mobile cucina vanno collocati a circa85 cm da terra e fissati a muro mediante mensole e tasselli. La profondità del bacino di lavaggio è di circa 20 / 25 cm e il foro di scarico è sempre protetto da una griglia.

LAVAMANI

I lavamani vengono impiegati nei locali igienici di luoghi pubblici o di posti di lavoro. Quando occorrono molti lavamani in batteria si usano gli apparecchi detti a canalone, che hanno normalmente le dimensioni di 1,35 x 0,45 m, o i lavamani circolari del diametro di 1m circa.

VASCHE DA BAGNO

Secondo la forma, le vasche da bagno si possono suddividere in:

-vasca con piedi, ormai di scarso impiego;

-vasca da rivestire, predisposta per il rivestimento interno di piastrelle;

-vasca a grembiale, dotata di rivestimento esterno dello stesso materiale che costituisce la vasca.

Le dimensioni normali per le vasche da bagno sono 1,70 x 1,70 m per le vasche di tipo medio e 1,80 x 1,80 m per quelle di tipo generale. In spazi ristretti si usano vasche dette a sedile, le cui dimensioni sono 1 x 0,70 m. vasche per destinazioni particolari sono quelle per idromassaggi e quelle per portatori di handicap.

VASCHE PER IDROMASSAGGIO

Il principio dell'idromassaggio consiste nell'utilizzare a fini terapeutici l'azione prodotta sul corpo umano da getti di acqua miscelati ad aria. La pratica dell'idromassaggio (o idropneumomassaggio) trova la sua principale giustificazione nel benefico effetto del massaggio, già sostenuta da antiche teorie orientali che consideravano il massaggio Shatzu (pressione di dita), una tecnica in grado di ridare vigore all'organismo umano. L'invenzione delle vasche per idromassaggio è frutto dell'ingegno dei fratelli Jacuzzi, emigrati in America dal Friuli, che, spinti dalla necessità di provvedere alle cure del figlio di uno di loro, che doveva ricorrere a frequenti massaggi terapeutici, escogitarono una vasca in grado di sostituire l'azione del massaggiatore. Il principio di funzionamento di queste vasche consiste nel produrre il riciclo dell'acqua mediante una elettropompa che manda l'acqua in pressione a una serie di bocchette di erogazione dove viene miscelata con aria: si forma così un getto d'acqua arricchito da una miriade di bollicine gassose che, infrangendosi contro la cute, producono un particolare tipo di micromassaggio sul corpo immerso nella vasca. Il successo riscontrato da questo tipo di vasche non può essere ascritto unicamente all'efficacia della pratica dell'idromassaggio, perché a esso non sono certamente estranee altre considerazioni legate al costume e al benessere economico. Il consumo delle normali vasche per idromassaggio è di circa 160 litri di acqua con temperatura compresa tra i 35 e 37 °C. più di recente sono stati messi a punto sistemi integrati di vasca per idromassaggi e doccia. Modelli particolari di vari conformazione e dotati di specifici accessori vengono prodotto anche per cure idroterapiche e per l'assistenza e il trattamento dei disabili.

BIDET

I bidet sono apparecchi utilizzati per il lavaggio delle parti inferiori del corpo. L'erogazione dell'acqua può avvenire da un rubinetto esterno al bidet, in modo analogo ai lavabi, oppure direttamente dall'apparecchio attraverso tre fori. Un tipo particolare di bidet è quello inserito nei vasi a sedile (vasi-bidet), utilizzato soprattutto dove per mancanza di spazio non possibile installare due apparecchi. Esso è particolarmente utile anche per i disabili.

PIATTI DOCCIA

I piatti doccia sono destinati a raccogliere le acque provenienti dal sifone della doccia. Sono spesso racchiusi in un vano detto box doccia, di vetro o di plastica che ha la funzione di evitare che gli schizzi d'acqua si spargano sul pavimento. L'erogazione idrica avviene tramite il soffione, che può essere fissato al muro oppure collegato al tubo d'adduzione con un collegamento snodabile. Il tutto è comandato e regolato dal tubo di miscelazione. Il sistema di scarico avviene attraverso una piletta analoga a quella delle vasche da bagno, ma è privo di tappo.

VASI

I vasi sono impiegati per lo scarico dei rifiuti fisiologici umani dalle abitazioni ai collettori di fogna. Se ne distinguono tre tipi: vasi a sedile, vasi alla turca e vasi per portatori di handicap.

I vasi a sedile possono essere appoggiati a pavimento oppure sospesi a parete, in modo da favorire le operazioni di pulizia del pavimento. Le dimensioni normali dei vasi a sedile sono larghezza 35 cm, lunghezza 60 cm e altezza 40 cm. Il lavaggio idraulico della tazza può avvenire:

-per cacciata: la sezione e la forma del condotto d'espulsione e del sifone sono tali da permettere al sifone d'acqua, che scende per gravità da una cassette posta ad altezza opportuna, di pulire la tazza;

-per aspirazione: all'espulsione delle feci concorrono il getto dell'acqua e il risucchio che è provocato dal sifone. Questo sistema è più silenzioso e garantisce una migliore pulizia, ma è di più difficile messa a punto. I WC ad aspirazione sono conformati in modo tale che vaschetta e tubo di scarico siano accorpati alla tazza. Esistono in commercio anche WC ad aspirazione a doppio sifone. Il fissaggio del vaso al pavimento, che in passato si effettuava con materiali cementizi che bloccavano l'apparecchio, viene oggi effettuato mediante tasselli speciali.


VASCHETTE PER IL LAVAGGIO DEI VASI

Le vaschette che alimentano il sistema di lavaggio dei vasi, hanno la capacità di nove litri circa e possono essere con scarico a campana o ad azione diretta. Le vaschette a campana, ormai in disuso perché molto rumorose, sono realizzate in ghisa e vengono installate in alto. Lo scarico viene provocato tramite una catenella che agisce su una leva la quale, sollevando e lasciando ricadere bruscamente la campana che copre il tubo discarico, provoca un risucchio di aria che spinge l'acqua nel tubo. Le vaschette ad azione diretta vengono installate dietro il WC,con la soluzione detta a zaino, a circa 60 cm da terra e sono realizzate di plastica o di porcellana vetrificata. Hanno all'interno un sifone ad U che viene attivato dal sollevamento di un diaframma comandato da una leva o da un pulsante esterno. Esistono anche cassette molto sottili, adatte all'incasso nella muratura. L'acqua di lavaggio può essere erogata, oltre che dalle vaschette, direttamente dalla rete. L'erogazione diretta avviene mediante rubinetti a chiusura automatica detti flussi rapidi, il cui impiego è possibile solo se si dispone di una pressione idraulica non inferiore a 0.5 bar.

ORINATOI

Gli orinatoi sono destinati a raccogliere le urine evacuate in posizione eretta. L'alimentazione d'acqua superiore o dalla brida e il foro di scarico può essere orizzontale o verticale.

Gli orinatoi si distinguono in due tipi:

-tipo sospeso

- tipo a stallo verticale o a colonna.

Gli orinatoi sospesi possono essere di porcellana vetrificata, ghisa porcellana o grès porcellanato. Le dimensioni più usuali sono: sporgenza 30 cm, altezza 45 cm e larghezza 40 cm. Gli orinatoi a stallo verticale sono costituiti da ghisa porcellanata o grès porcellanato. Per installare gli orinatoi a stallo verticale a piano pavimento è necessario che il massetto sotto al pavimento abbia spessore sufficiente per contenere la bacinella di raccolta che è più bassa del piano della pedana. Se lo spessore del massetto è insufficiente si può sopraelevare la pedana rispetto al pavimento realizzando un gradino. Il lavaggio degli orinatoi può essere manuale o automatico. Il comando manuale consiste in un semplice rubinetto con volantino asportabile con cui si regola a discrezione la quantità d'acqua da far scorrere in modo continuo sulle pareti dell'apparecchio. Il lavaggio automatico si può effettuare in due modi:

-meccanicamente, mediante una cassetta simile a quella dei vasi che si scarica automaticamente no appena piena;

-a fotocellula, mediante una cassetta comandata da una fotocellula, che si scarica solo quando l'orinatoio viene utilizzato.

SCARICHI A PAVIMENTO

Gli scarichi o griglie a pavimento sono utilizzati in tutti i casi in cui è necessario smaltire acqua in quantità rilevante dal pavimento. Devono essere sempre dotati di chiusura idraulica e sifone, e presentano tuttavia due inconvenienti:

-l'acqua contenuta nel sifone può evaporare quando non si fanno lavaggio frequenti, consentendo l'immissione nell'ambiente delle emanazioni della fogne;

- la griglia può diventare ricettacolo d'immondizia..

L'uso di questi tipi di scarico presuppone che il pavimento dia dotato di pendenze che convogliano l'acqua verso la griglia.


APPARECCHI PER PERSONE CON RIDOTTE CAPACITA'MOTORIE

I servizi igienici destinati all'uso anche da parte di persone con ridotte capacità motorie devono essere dimensionati e attrezzati con criteri particolari, previsti da specifiche normative.

VASO

Il vaso deve essere situato in posizione tale da consentire l'avvicinamento e la rotazione di una sedia a rotelle dal lato sinistro e la possibilità di appigliarsi agevolmente al corrimano orizzontale. L'altezza della tazza dal pavimento deve essere di 50 cm; la distanza tra il bordo anteriore del WC e la parete deve essere di almeno 80 cm. Il vaso è conformato in modo tale da consentire il lavaggio dell'inabile mediante una boccetta attraverso un incavo praticato nella parte anteriore della scala.

LAVABO

Il lavabo deve essere del tipo a mensola e avere il piano superiore a 80 cm di distanza dal pavimento, in modo da consentire l'accostamento della sedia a rotelle; in alcuni modelli il catino è basculante e può essere inclinato rispetto alla posizione orizzontale. La rubinetteria deve avere comando a leva o automatico.

VASCA

La vasca può essere del tipo standard oppure a sedile. La vasca standard, con fondo antisdrucciolo, richiede una piattaforma di servizi di almeno 30 cm, deve essere dotata di corrimano perimetrale con montante verticale, eventuale maniglione ribaltabile, sistema di elevazione e traslazione della persona. Per i non autosufficienti esistono anche vasche ad altezza variabile, che facilitano le operazioni d'immersione e lavaggio, e anche apposite docce-barella che consentono il lavaggio del paziente senza necessità di trasbordi; sono necessarie nel caso di disabili gravi, grandi ustionati ecc. la vasca sedile, più pratica  e sicura, è dotata di uno sportello che agevola l'accesso. In qualche caso è provvista al suo interno di un seggiolino scorrevole per facilitare i movimenti. Le vasche devono essere dotate di sistemi di miscelazione dell'acqua calda particolarmente precisi e sicuri per evitare ustioni.

DISPOSITIVI DI EROGAZIONE

Gli apparecchi idro-sanitari sono corredati di dispositivi per l'erogazione dell'acqua calda e fredda e dispositivi per lo scarico delle acque usate.

DISPOSITIVI DI EROGAZIONE DEGLI APPARECCHI IDRO-SANITARI

L'erogazione dell'acqua viene regolata da rubinetti di erogazione singoli oppure, molto più comunemente, da gruppi di erogazione che consentono la miscelazione dell'acqua calda e fredda. I gruppi di erogazione possono essere esterni o da incasso: quest'ultimo tipo è il più usto, sia per motivi estetici sia per motivi pratici, perché rende più agevole la pulizia delle superfici. I gruppi di erogazione più comuni sono quelli a bocca fissa, quelli a collo snodato usati soprattutto nei lavelli di cucina a due vasche, quelli con soffione per doccia, impiegati nelle vasche da bagno, nei lavelli di cucina e per altri usi particolari. Il soffione di cui sono corredate le docce e qualche volta anche le vasche da bagno è costituito da un impianto a tubo snodato terminante con un particolare erogatore in grado di frazionare il getto d'acqua, che può essere de tipo fisso a pioggia oppure mobile a telefono.



DISPOSITIVI DI SCARICO

SCARICO DELLE VASCHE DA BAGNO

I tipi discarico più comuni sono lo scarico a catenella e quello rigido, detto anche salterello. Nel sistema a catenella il foro di scarico della vasca è raccordatola tubo di scarico, attraverso un sifone, per mezzo di una piletta (ghiera metallica che permette il raccordo del sifone dell'apparecchio e su cui s'inserisce il tappo di chiusura). La fuoriuscita dell'acqua dal foro di scarico viene semplicemente impedita da un tappo di gomma fissato all'estremità di una catenella. Nel sistema a salterello la catenella è sostituita da una colonna metallica, esterna o incassata, che comanda l'apertura di un tappo metallico mediante un pulsante o una manopola. Entrambi i sistemi presuppongono l'esistenza di un foro di troppo-pieno raccordato anch'esso al sifone di scarico.

SCARICO DEGLI APPARECCHI SOSPESI

Un tipo di scarico particolare, impiegato soprattutto nei lavelli di cucine, è lo scarico a candela. Esso consiste in un pezzo di tubo alto circa 15 cm che permette di riempire la bacinella, per esempio per il lavaggio delle verdure, e funziona da scarico di troppo-pieno. Per i lavelli da cucina si adottano sifoni speciali di facile apertura e con passaggi tortuosi che trattengono le impurità e sono spesso predisposti per l'allacciamento dello scarico della lavastoviglie; in alcuni casi (più frequenti all'esterno) allo scarico viene applicato un apposito trituratore per l'eliminazione di rifiuti solidi di bassa consistenza.


MATERIALI PER APPARECCHI IDRO-SANITARI

Gli apparecchi sanitari sono realizzati generalmente di materiali ceramici, materie plastiche o metallo smaltato.

APPARECCHI DI CERAMICA

I materiali ceramici impiegati per la fabbricazione degli apparecchi sanitari sono:

-porcellana sanitaria (o vitreous-china)

-grès fine porcellanato (o fine fire-clay)

-grès porcellanato (o fire-clay).

La differenza tra questi prodotti dipenda da qualità, purezza e dosaggio dei materiali e dalla temperature di cottura. Essi presentano ottime caratteristiche di resistenza agli sbalzi termici, agli agenti chimici, ai detersivi, all'abrasione ecc., oltre che di punibilità e di igienicità. Le prove e i criteri per il collaudo d'accettazione delle forniture sono fissati dalla norma UNI 4543, insieme al numero e alle modalità di prelevamento dei campiono da esaminare. Altre norme UNI stabiliscono le quote di raccordo per ciascun tipo di apparecchio idro-sanitario.

APPARECCHI DI MATERIE PLASTICHE

Gli apparecchi sanitari di materia plastica sono generalmente fabbricati con resine metacriliche, che consentono di ottenere prodotti di buone caratteristiche di resistenza e igienicità, anche se non paragonabili a quelle dei ceramici. I requisiti e le modalità di prova dei vari tipi di apparecchi sono fissati da apposite norme:

-vasche da bagno (UNI EN 198)

-piatti per doccia (UNI 8192)

-cabine per doccia (UNI 8193)

lavabi (UNI 8194)

-vasi a sedile (UNI 8196).

APPARECCHI DI METALLO SMALTATO

Gli apparecchi di metallo smaltato sono ormai relativamente poco usati, pur non essendo privi di caratteristiche interessanti. Essi sono costituiti da camicie di acciaio stampato o da elementi di ghisa ottenuti per fusione. La smaltatura a caldo ne rende l'aspetto superficiale molto simile a quello degli apparecchi di ceramica. Gli apparecchi di metallo smaltato sono più economici e leggeri (e quindi di più agevole trasporto)  di quelli di ceramica. Hanno però alcuni inconvenienti: sono più rumorosi quando sono colpiti dal getto d'acqua, consentono il rapido raffreddamento e la smaltatura è più delicata in caso di urti o in fase di pulitura con detersivi abrasivi, che ne possono alterare la lucentezza.




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