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L'economia della civiltà della valle dell'Indo (confronto con le altre civiltà di quel tempo)
La civiltà degli Indo è la più antica civiltà nota dell'Asia meridionale, corrispondente alle culture dell'età del bronzo nell'antico Egitto, in Mesopotamia e a Creta. I resti degli insediamenti furono rinvenuti lungo la valle dell'Indo in Pakistan, a ovest lungo la costa, negli stati nordoccidentali fino a Nuova Delh 313c26d i e nell'Afganistan settentrionale, e comprendono una delle maggiori aree geografiche coperte da una singola civiltà dell'età del bronzo[1].
Il fabbisogno di stagno, abbondante in Anatolia e nell'Europa sudoccidentale, e la diffusione del bronzo provocarono notevoli cambiamenti sociali ed economici, quali il sorgere di nuove professioni (cercatori e minatori) e lo sviluppo del commercio di lingotti, il cui controllo conferì potere politico ed economico, nonché prestigio sociale, a determinati gruppi.
Moderni esperimenti hanno dimostrato che armi ed utensili in bronzo non erano molto più affilati di quelli in pietra; ciò fa presupporre che l'uso del bronzo fu un fenomeno strettamente collegato allo status sociale. Più pregiato e lucente, costituiva uno strumento di ostentazione del potere e della ricchezza, che l'aristocrazia preistorica esibiva con gioielli, ornamenti e armi riccamente decorate.
Gli oggetti dell'artigianato mostrano un alto livello di specializzazione e comprendono ceramica con decorazioni nere su fondo rosso, giocattoli e statuette fittili, perle di cornalina incise, ornamenti e utensili in metallo (bronzo, argento e oro) e sigilli recanti una scrittura non decifrata.
Gli Indo restavano comunque prevalentemente pastori nomadi che allevavano pecore e maiali e praticavano un'agricoltura molto primitiva, abbandonando i terreni quando questi non rendevano più.
Era quindi molto forte il contrasto sia con i popoli delle grandi valli fluviali (dall'agricoltura ricca e sviluppata), sia con le popolazioni mediterranee di agricoltori sedentari.
Ad esempio, l'economia degli ittiti era basata sull'agricoltura: erano coltivati prevalentemente grano e orzo, e venivano allevati bovini e ovini. Ricchi giacimenti di rame, piombo, argento e ferro venivano lavorati con tecniche molto progredite per l'epoca: questa popolazione potrebbe essere stata la prima a lavorare il ferro.
Anche i Sumeri avevano un'economia più rigogliosa degli Indo; avevano inventato un sistema di irrigazione (sempre curato e riparato) che permetteva di sfruttare al meglio la preziosa e rara risorsa dell'acqua, necessaria e fondamentale per l'agricoltura al punto che, nell'economia degli Indo, erano molto importanti i venditori d'acqua. Nei loro locali sono stati trovati molti frammenti spezzati di rozze coppe d'argilla, perché forse, come accade tuttora, i clienti, dopo aver bevuto, gettavano via la loro coppa. Se ne deduce che gli artigiani delle città dell'Indo producevano in gran parte per il mercato, e questo può far sorgere il dubbio dell'esistenza o meno di una moneta circolante. Rimane comunque incerto, ma la presenza di una grande serie di case vicine a magazzini e negozi indicano una forte e prosperosa comunità mercantile. Il mistero, però, rimane ancora senza soluzione.
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