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RETTIFICATRICE
La rettifica è un operazione che consente di ottenere tolleranze dimensionali ristrette e una buona finitura superficiale. Orientativamente si raggiungono:
·   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ; tolleranze dimensionali IT6 - IT7;
·   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ; finitura superficiale Ra = 0,2 - 2 micron.
La rettifica consiste nell' asportare materiale, sottoforma di piccoli trucioli, mediante un utensile particolare, detto mola abrasiva. Si tratta quindi di una operazione su pezzi già lavorati precedentemente, ad esempio torniti o fresati, oppure che hanno subito trattamenti termici come la tempra.
La mola, costituita da tanti grani abrasivi tenuti insieme da un materiale detto agglomerante, viene portata in rapida rotazione a contatto del pezzo in lavorazione.
I piccoli grani asportano materiale sottoforma di minuscoli trucioli, che diventano incandescenti e producono il caratteristico pennacchio di scintille.
Mediante rettifica è possibile lavorare:
·   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ; superfici piane;
·   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ; superfici profilate rettilinee;
·   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ; spallamenti.
·   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ; superfici di utensili (affilatura);
·   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ; superfici cilindriche esterne e interne;
·   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ; superfici coniche esterne;
·   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ; superfici di rivoluzione variamente profilate;
Allo scopo si utilizzano rettificatrici che lavorano con diverse modalità:
·   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ; rettificatrice tangenziale per piani;
·   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ; rettificatrice frontale per piani.
Nelle rettificatrici tangenziali per piani il moto di taglio è posseduto dalla mola che lavora il pezzo con la sua parte periferica. Il moto di avanzamento è posseduto dalla tavola portapezzo ed è rettilineo alternativo con spostamento trasversale della tavola ad ogni finecorsa.
Il moto di registrazione è posseduto dalla mola che può scorrere verticalmente e, in una o più passate, completare la lavorazione.
Le mole normalmente impiegate hanno diametri da 250 a 1000 mm.
Con queste rettificatrici si possono rettificare superfici piane con spallamento.
Le rettificatrici frontali per piani realizzano la rettifica di superfici piane molto ampie con un conseguente assorbimento di grande potenza: 10-30 KW. Sono caratterizzate dalla disposizione verticale dell' albero portamola, per cui sono anche dette rettificatrici verticali.
Le mole lavorano frontalmente anziché con la fascia periferica e possono essere distinte in due tipi:
·   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ; mole a tazza
·   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ; mole a settori
Per quanto riguarda la finitura sono indubbiamente da preferire le rettificatrici tangenziali poiché l' asportazione del metallo avviene a piccoli trucioli asportati da granuli di abrasivo che "toccano" la superficie in lavorazione per un tempo brevissimo, dopo di che il truciolo viene allontanato dal liquido refrigerante.
Con le rettificatrici verticali con mola a tazza si producono invece dei trucioli lunghi dato che i granuli di abrasivo restano a contatto con la superficie in lavorazione per un tratto della corsa della mola relativamente lungo; conseguentemente questi trucioli rendono scadente la finitura superficiale. Migliori risultati si ottengono con le mole a settori. Abbastanza diffuse tra le rettificatrici di questo tipo sono quelle a tavola magnetica rotante, usate per la finitura contemporanea di numerosi pezzi di piccole dimensioni.
Un' altra rettificatrice diffusa di questo tipo è il lapidello, che presenta una tavola portapezzo fissa e l' alimentazione viene data manualmente (afferrando la testa portamola con l' apposita maniglia) ruotando la testa lentamente sopra il pezzo in lavorazione. Dopo una passata la testa portamola viene abbassata ruotando manualmente un volantino che produce spostamenti verticali di 5-10 micron.
Il lapidello è di costo limitato, potenza ridotta (2-5 KW), bassa produzione ed è adatto alla spianatura di piccoli pezzi o in lavori di aggiustaggio.
Rettificatrici in tondo per esterni: sono costituite da un solido basamento sopra il quale viene sistemato, di sbalzo o tra punta e contropunta, il pezzo avente la superficie cilindrica da rettificare.
Dal lato opposto all' operatore è disposta la testa portamola.
·   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ; Il moto di taglio è posseduto dalla mola che lavora il pezzo con una sua parte periferica;
·   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ; il moto di avanzamento periferico è posseduto dal pezzo che ruota nello stesso senso della mola;
·   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ; moto di avanzamento assiale: nel sistema Norton, il più diffuso, la testa portamola è fissa e il moto di avanzamento assiale è posseduto dal pezzo, per mezzo del movimento della tavola portapezzo.
·   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ; moto intermittente di avanzamento radiale: di solito questo movimento è posseduto dalla mola, alla fine di ogni corsa, per consentire un' asportazione di truciolo ad ogni passata.
Rettifica a tuffo (denominata anche rettifica in plongée). In questa rettifica per superfici cilindriche esterne, la mola, di larghezza uguale o maggiore della parte cilindrica da rettificare, è dotata di avanzamento continuo in direzione radiale; né il pezzo né la mola sono soggetti a movimenti assiali ma solo di rotazione. Raggiunta la quota prefissata la testa portamola si allontana e il pezzo si arresta.
La rettifica a tuffo può essere effettuata con più mole di diverso diametro su più parti cilindriche dello stesso pezzo o su parti sagomate (in quest' ultimo caso naturalmente con mole profilate).
Rettificatrici in tondo per interni: è certamente una delle lavorazioni più difficili. L'area di contatto tra mola e pezzo è relativamente elevata e di conseguenza si ha una riduzione della pressione unitaria, che rende difficile l' autoravvivatura e che crea difficoltà alla rimozione dei trucioli.
Altra difficoltà non trascurabile è l' applicazione corretta del getto di refrigerante, ostacolata dalla posizione della mola all' interno del pezzo.
Nella rettifica in tondo per interni con asse della mola fisso e rotazione del pezzo, si distinguono i seguenti movimenti:
·   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ; il moto di taglio è posseduto dalla mola montata a sbalzo sul mandrino;
·   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ; il moto di avanzamento periferico è posseduto dal pezzo che ruota in senso contrario alla mola ;
·   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ; il moto di avanzamento longitudinale è posseduto o dal mandrino portamola o dal pezzo stesso.
·   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ; Dopo ogni passata longitudinale, la mola viene spostata radialmente per la passata successiva.
Rettificatrici a pezzo fisso e rotazione dell' asse della mola: con queste rettificatrici, denominate anche planetarie, la mola è dotata, come al solito del moto rotatorio di lavoro attorno al proprio asse ed inoltre l' asse della mola ruota attorno all' asse del pezzo: con questo duplice moto rotatorio la mola esegue un movimento planetario.
La mola infine è dotata di un moto alternativo lungo il proprio asse mentre il pezzo, una volta posizionato, rimane sempre fermo. Questo tipo di rettificatrice viene impiegata quando il pezzo, per la sua forma o per le sue dimensioni non può essere fatto ruotare (per esempio i cilindri dei motori a scoppio).
Le rettificatrici planetarie trovano applicazione anche nella lavorazione di fori conici, montando semplicemente un' opportuna mola conica. Le rettificatrici planetarie possono essere a mandrino verticale oppure a mandrino orizzontale.
LA MOLA
Le rettifiche si effettuano con un particolare utensile detto mola abrasiva, costituito da una massa di granuli durissimi a spigoli taglienti, l' abrasivo, e da una sostanza legante che li fissa e li mantiene assieme, detta agglomerante.
Si può quindi considerare la mola un' utensile a taglienti multipli.
Le caratteristiche principali che individuano e differenziano le mole sono:
·   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ; la forma
·   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ; le dimensioni
·   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ; la specifica
La forma della mola dipende dal tipo di rettifica cui è destinata: mola a disco, mola a tazza cilindrica, mola a tazza conica, ecc.
Le dimensioni della mola dipendono dalle dimensioni della macchina e dal tipo di lavorazione che si vuole eseguire.
Le dimensioni caratteristiche di tutte le mole, espresse in millimetri sono:
·   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ; il diametro esterno D;
·   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ; lo spessore s.
·   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ; il diametro del foro di attacco d;
La specifica delle mole è l'insieme degli elementi che caratterizzano la mola stessa :
·   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ; l' abrasivo;
·   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ; la grana;
·   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ; la durezza;
·   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ; la struttura;
·   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ; l' agglomerante.
L'abrasivo si presenta sotto forma di granuli poliedrici, estremamente duri, distribuiti con omogeneità sulla mola. L'abrasivo può essere naturale oppure artificiale .
I principali abrasivi naturali sono: diamante, corindone naturale, quarzo, silice.
I principali abrasivi artificiali sono: diamante artificiale, corindone artificiale (ossido di alluminio), carburo di silicio (SiC), carburo di boro (B4C)
Gli abrasivi hanno un grado di durezza elevato, superiore a 9, secondo la scala delle durezze di Mohs (valori che vanno da 1 a 10).
Alcuni esempi di durezze : Diamante 10, Carburo di boro 9.4 , Carburo di silicio 9.2 , Corendone artificiale 9......
La grana di una mola è la grossezza media dei granuli di abrasivo. La successione delle grane normalmente adottate è la seguente:
Molto grossa----
Grossa------------
Media-------------
Fine----- ----- ------
Molto fine--------
Superfine---------
Grana 60 sta ad indicare che i granuli in esame passano attraverso un setaccio la cui tela ha 60 fili per pollice, ma vengono trattenuti dal successivo con 70 fili per pollice.
Si hanno quindi granuli di diametro compreso tra 1/60 e 1/70 di pollice.
La durezza di una mola non ha alcun rapporto con la durezza dell' abrasivo costituente ed è invece determinata dalla tenacità della sostanza cementante (o legante). Una mola che ceda facilmente i granuli, durante la rettifica, è detta tenera. Al contrario una mola che ceda difficilmente i granuli, durante l' operazione di rettifica, è detta dura.
I gradi di durezza delle mole sono espressi con lettere maiuscole, come indicato nella seguente tabella:
Molto tenera----- D - E - F - G
Tenera------------- H - I - J - K
Media----- ----- ----L - M - N - O
Dura----- ----- ------P - Q - R - S
Durissima--------T - U - W - Z
La struttura di una mola è la distanza media che intercorre tra i granuli abrasivi distribuiti sulla sua superficie. La struttura di una mola viene contraddistinta con un numero convenzionale. Quando la distanza media tra due granuli è minima, la struttura è detta chiusa; viceversa quando tale distanza è notevole, la struttura è detta aperta.
Chiusa----- ----- ----
Media----- ----- -----
Aperta----- ----- -----
Molto aperta-------
Superporosa------
L' agglomerante è il materiale legante che mantiene insieme i granuli abrasivi della mola.
Gli agglomeranti si distinguono in:
·   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ; minerali (vetrificato o ceramico "V", silicato "S", magnesiaco "O");
·   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ; organici o resinoidi (gomma "R", gomma lacca "E");
·   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ;   333i81d ; metallici (bronzo).
La mola, come ogni altro utensile, durante la lavorazione è sottoposta ad usura progressiva e perde le originarie proprietà caratteristiche di forma e struttura, per cui deve essere periodicamente sottoposta ad una operazione di ricondizionamento, detta anche ravvivatura. La mola è l' unico utensile che viene affilato montato sulla macchina in posizione di lavoro.
La mola va ravvivata quando è lucida o intasata, perché, in dette condizioni, essa perde la sua capacità di taglio. Allo scopo si utilizzano appositi utensili denominati ravvivatori.
Esempio di designazione completa di una mola :
Mola forma 1 - 300x50x76,2 - A36 L5V - 35 m/s
LEGENDA
Mola forma 1: mola a disco
300x50x76,2: diametro x spessore x foro interno (mm)
A: abrasivo in ossido di alluminio (o corindone sintetico o Alundum)
: numero di grana
L: durezza media
: struttura
V: agglomerante vetrificato
35 m/s: velocità periferica massima ammissibile
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